Storia di un nipote, di una sfida e di giardini fioriti

 

Pochi giorni fa si è conclusa la mostra su Monet, ospitata nella sede del Complesso del Vittoriano di Roma, evento, la cui chiusura, era stata prorogata da Febbraio a Giugno.

Io ho avuto il piacere di parteciparvi, in compagnia di mio nipote Alessandro, giovane di quattordici anni, pieno di vita. Ospite gradito, quanto impegnativo, perché il rampollo rispecchia perfettamente lo standard dell’adolescente 3.0: è bello, intelligente, sveglio, tecnologico ma anche introverso, taciturno e a tratti uggioso e sfrontato.

Perché la scelta di questa compagnia così “articolata” per un raro momento, di puro piacere personale?

Tutto è cominciato quando il bel giovine, reduce dall’ennesima delusione ricevuta in Storia dell’arte (N.b. l’unico 7 , in una pagella di quasi tutti 9 e 10) mi ha detto: “Zia, l’arte non serve a niente!

Ecco. In quel momento qualcosa dentro di me ha fatto “click” e l’embolo è partito. Stavo per cominciare una ramanzina o meglio, un intenso discorso sul fatto che, sia come studente e fruitrice di arte, sia come promotrice e divulgatrice di pittura, posso chiaramente dichiarare che l’arte fa bene sotto tanti punti di vista. 

Ed è per questo, mi sento anche di dire, che è molto importante che la storia dell’arte non scompaia dalle scuole ma, anzi, venga promossa e incoraggiata (ma questa è un’altra storia).

La sfida

Con l’impavido nipote il discorso non l’ho fatto, è rimasto lì, nella mia testa. Ho valutato che, come in tutte le circostanze in cui si deve dimostrare qualcosa, i fatti contano più delle parole e le esperienze insegnano più della teoria.

E, così gli ho lanciato una sfida: “Vieni con me a vedere la mostra di Monet a Roma. Ti offro biglietto del treno, pranzo e ingresso mostra”. La sfida è stata accolta, ci siamo organizzati (lui da Perugia e io da Terni) e siamo partiti.

Devo dire che l’esperienza si è rivelata molto piacevole, anche più di quanto mi aspettassi. Perché passeggiare per Roma in una giornata assolata e mite è stata un’autentica goduria. Perché io e Alessandro abbiamo avuto modo di parlare di arte e scambiarci opinioni (seppur – seguendo il suo stile – in maniera minimale). E, soprattutto, perché la mostra ha soddisfatto appieno le mie aspettative.

Alt= Chiara Lanari mostra Monet l'arte fa bene
Claude Monet (1840-1926), Le rose, 1925-1926, Olio su tela

La magia di Monet

Il percorso espositivo ha reso giustizia e merito al grande Monet. È stato ideato quasi come fosse un viaggio nel suo rituale di vita en-plein air e ha evidenziato, non solo l’evoluzione della carriera del pittore ma anche l’essenza stessa della sua arte, espressa in molteplici sfaccettature: attraverso l’intensità delle atmosfere, le vibranti pennellate e la poesia dei soggetti.

È stato come fare una dolce passeggiata tra distese illimitate di rose, glicini e ninfee lasciandosi cullare da giochi di luce e colori intensi.

Mettendo a nudo un po’ la mia anima, posso affermare con certezza, che la cosa che mi ha colpito di più di questa mostra, è stata l’emozione che ho provato entrando in sala e poi addentrandomi lentamente nelle pennellate dei vari quadri:

Monet, riesce realmente a trasformare i colori in tocchi purissimi di energia, trasmettendo atmosfere coinvolgenti che suscitano benessere e meraviglia.

L’arte fa bene

E quindi… qual è la lezione che mi ha lasciato questa giornata e cosa mi ha ispirato Monet con la sua pittura?

La certezza che FARE ESPERIENZA DELL’ARTE MIGLIORA LA VITA. PERCHÉ L’ARTE STIMOLA E MERAVIGLIA, RISVEGLIA IL BELLO E PROVOCA PASSIONI ED EMOZIONI.

Oggi, come non mai, abbiamo bisogno di bellezza. Per questo motivo, confermo che vale la pena promuovere l’arte e circondarsi di essa. Io, a modo mio, lo faccio così e ne sono molto felice.

Ah sì, certo…prima di chiudere l’articolo vi dico il parere del nipote, rispetto alla mostra e a tutto questo. Lui a fine giornata, con il suo linguaggio criptico ha commentato: “È da rifare”.  

Poi, tempo dopo, mi ha inviato due messaggi sul telefonino, dove, senza tanti commenti, mi ha segnalato due link di mostre  tutt’ora in corso: un invito silenzioso…a conferma che l’arte piace e fa bene a tutti, anche ai giovani allergici all’arte.

Alt= Tavolozza occhiali e pipa di Monet l'arte fa bene
Tavolozza, occhiali e pipa di Monet